LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Domenico De Ferraro
|
|||
Lo so , non so scrivere versi , non so scrivere d’amore In queste sere di passioni il mio animo ,anela all’immagine della vita che volevo vivere. Ed egli mi baciò , fanciulla . Osai per versi carsi. E compresi la follia del verso in varie circostanze Inizia a scrivere in luoghi ameni e inenarrabili spazi circoscritti in me stesso. Fusi le parole nel mio spirito ed accecato dall'ira piansi disperata questo amore mai colto. Per giorni obliqui tra intrigati inimmaginabili fili tesi verso la realtà . Andai verso quello che credevo china sulla mia macchina da scrivere. Vinsi e piansi poi spari nel narrare che mi apparve all’ombra d'un ulivo. Nell’orrore di un gioco linguistico , vidi ed ammirai le belle spighe di grano danzare nel vento. Rividi le belle città , visitate . Tutte erano innanzi a me come tetre figure . Fuggire. Scrivere ,seduta in un angolo a sognare. E non so cosa c’è ,oltre questo muro d’ipocrisie. Cosa c’è dentro la pancia di questa balena immaginaria. Mentre nuoto in questo mare . Mentre faccio l’amore, trema la terra . Mentre viaggio con la mente ,in questo spazio di versi liberi . Pulsano le vene . Dentro questi versi , ittici e fallici , fatti all’uncinetto. Mi costruisco l’ impressione di un emozione solitaria.
Ma questa è la mia poesia libertina , la quale di solito sgambetta sopra un palco come una marionetta. Ed io la chiamo la vezzeggio gli dico andiamo ed oltre vado. Sono forse incinta di altre atmosfere e sferiche sentenze. Sono meste ancelle queste parole.
Oh credevo di vincere la paura in me Io personaggio io donna o uomo Io sogno o realtà di me stessa. Ed io recito la mia parte in questa rappresentazione Mi trascendo nella logica della mia fantasia. Nei versi continuo a vivere. Ed mio mondo ruota intorno al mio estro creativo . Sono diretta verso la luna , la quale si specchia su un mare morto.
Litri di birra e allora bevo , compatiscimi invisibile lettore lasciami m’ubriachi di bellezza ,anche quando ho i postumi di questo delirium tremens di versi solitari. Scrivo di notte, sotto un mare di stelle. Sogno altri mondi popolati d’ invincibili draghi I quali mi accompagnano per mondi ultraterreni Io vivo nel mio sognare Io vivo nel mio fantasticare Ed oltre non so andare se non verso quello che spero . Fossi io una lettera Fossi io questa macchina che scrive e sforna versi inutili Cantilene Vocalizzi Ballo con loro , tarantelle In giro, giro tondo quando è bello il mondo Quando è bello senza guerra Senza portare i propri cari al cimitero Quando in bilico, balla la bara sulla spalla Porterò un fiore Porterò questo disonore che in me si fa poesia Seduta, rimango a guardare il mondo Vedo le case basse distese sulle coste Vedo il mare , la lingua del drago Vedo l’angelo combattere contro un demone spietato. Rimango in bilico sopra un tasto . Scrivo per fuggire dalle mie paure Per far conoscere la sorte che in molti attendono Oramai sono ad un passo dall’essere una parola fatta di carne ed ossa
Sere silenziose , sere senza nome . A testa bassa. Sotto questo cielo. Gonfio di pioggia. Merito di vivere. Di cantare il male ed il bene. Merito di essere me stesso. My song . My signorina. Continuo a scrivere di voi e di tanti altri Fra perduta gente vago rassegnata in minigonna Versai litri di pianto . Bevvi cicuta ed amaro del capo. Scura e mesta nella mia stanza all’ultimo piano di questo palazzo. Osservai ogni cosa e tutto il resto era amore , Scrivere per restare in vita per essere me stesa. Tra stoffe pregiate Abiti di parole , compongo nell’angolo dimenticato della mia esistenza. E volo con la mia macchina da scrivere verso altri mondi verso una dimensione che avvolge il mio trasformarsi in parole Volo con la mia macchina da scrivere verso altre esistenze Seduta nella mia stanza all’ultimo piano di questo palazzo.
Perché questa è la mia poesia , Perché lo vista nascere e crescere sotto un sole cocente d’estate . Lo vista maturare a settembre. Lo vista portare in spalla da quattro negroni al camposanto a novembre . Lo vista rilucere a dicembre come un bimbo felice tra le braccia di sua madre. Lo vista crescere tra i tasti della mia macchina da scrivere. E sono cresciuta ed ho creduto che l’amore fosse una parola Libera di andare dove voleva. Ho creduto narrando sarei giunta in altre terre Attraverso viaggi immaginari Avrei girato il mondo , ma ho girato solo intorno al mio tavolo di lavoro Dove siedo e scrivo la mia vita.
Sono sempre chiù pazza Sono sempre più incazzata Giro armata e litigo con tutti Con tutti discuto delle mie debolezze Con il resto dell’umanità , rimango legata ad un discorso disciolto in un bicchiere di vino.
Sono sempre chiù pazza E gioco con la mia vita e con i miei versi, emersi dentro un dialogo futurista. Sono contenta di fare la mia parte Sono stata giudicata , non sana di mente Sono autocosciente dentro la mia conoscenza. Sono ad un passo dal salvarmi Avrei potuto essere me stessa Fumo una sigaretta dopo l’altra. Getto un amo dentro un lago Un ricordo tiro su, questo cielo è sempre meno blu. Un ricordo , ruota intorno alle mie fantasie. Sono pronto a recitare questi versi in pubblico Sono stata visitata da un psicologo Sono stata dichiarata poeta Forse pazza . Forse incapace di creare , storie serie. Mi sono ritrovata a leggere ,questi versi per strada. Sono stata me stessa , adesso sono i miei versi Ho gridato, cantato, tra le pagine dei mie giorni. Ho preso appunti Ho scritto tanto. Ho scritto di me stessa e di tanti altri come me. Per rimanere viva ,dentro un mio dialogo globale. Sono fregata amico Non ci sono uscite secondarie Lo so , non so scrivere versi Sono poco socievole Incompresa Sospesa tra l’essere e l’avere Sono questi versi Sono oggi e domani Sono pronta a vivere a volte ad amare Ad essere ed avere Sogno giorni migliori , dopo questo presente.
E quando sarò vecchia , vorrei essere chiamata signora. Ma so, sarò definita una perdente , amico mio Sarò chiamato signora degli errori ortografici Signora di questi discorsi senza senso Di questa mesta bellezza . Ma tu dammi una carezza Un po’ di dolcezza per continuare a scrivere Un bacio, una stretta di mano Stammi vicino non abbondonarmi Perché io non so scrivere versi con un fucile sotto la pancia Non so scrivere ti amo e non so dire ti amo
La sera mi porta dove ogni scrivere è un linguaggio di questo scrivere E sono scivolata dentro un discorso ideale Ieri sono stato al camposanto Sono stato a trovare mia madre e mio padre Sona stata chiamata pazza Perché canto le mie canzoni Con molto facilità e sono felice di essere un poeta Sono stata chiamata pazza e canto le mie canzoni con ambizione E in mezzo a questo inferno ,sorrido e passeggio Seguo la papera che galleggia Mi arrangio Viaggio nella mia logica Attraverso questo ritmo , diventa poi una rima Poi un verso che sboccia nella notte oscura. Nello scrivere e vivere, nel fingere nell’interpretare se stessi Nel fissare lo sguardo oltre quello che amiamo e desideriamo Oltre questo scrivere e vivere Oltre questo rimare , dire , esprimere. Ballare sotto le bombe ,sotto il braccio con la propria sorte Nera e chiara . Magra e grassa. Insieme a tante parole lesse ,trovate per caso nel cestino. Per scrivere e far finta , perché tutto il resto è ipocrisia Come scrivere e vivere, ridere e morire.
II
Scrivere di sera , mentre tutti sono a casa Davanti alla televisione Mentre il modo si ferma per un attimo a pensare cosa è diventato Scrivere mentre tuo marito ti pensa. Mentre si fa sesso Mentre un popolo lotta per sopravvivere Scrivere per ricordare di essere liberi Cosa è l’amore ? Cosa è Dio ? Cosa è l’amicizia ? Quale è il significato di questo lungo viaggio nelle parole Cosa è scrivere , seguendo la propria sorte Cosa è la morte ,l’ora prossima ad essere sestesi Perché nu strummolo si muove sopra una discesa mentre la sera ,scende Sale lungo un muro nu secchio chino di parolacce. Scrivere ,questa scorreggia , avere il coraggio di essere se stessi Credere nello scrivere per continuare a vivere Danzare ,aspettare il mattino, l’alba risorgerà Ritornerà l’amore ritornerà la bella stagione Signora delle parole , senti cosa hanno da dirti questi dannati In questa sera ,scura come questo scrivere Scendi mi dici Scendo ,aspettami Ti aspetto Non mi muovo E importante andare oltre quello, abbiamo detto Non andare in guerra Ma sarò chiamata disertore Sono stato poeta Sono stata rinchiuso dentro un campo . Internata sono stato un soldato Ho letto diverse frase ,scritta su un muro Sono questa follia Fraseggio e verseggio Viaggio verso questo amore Verso questa libertà Verso dopo verso , seguo la tempesta.
III
Scrivere è cantare Danzare ,cercare di essere migliore Scrivere è creare Fare un figlio , Vederlo nascere. Crescere , scoprire ,altre definizioni di questo narrare. Lo scrivere m’accompagna per giorni diversi Scrivere è credere di capire quello che ho sempre sperato di credere. E nuotare dentro un mare di amori E stare per giorni in attesa , affacciata ad un finestra In attesa qualcuno passi ,ti saluti E vivere a testa giù E andare sempre più su. E salutare il tuo vicino di casa E andare a lavoro E pregare con tanti altri ,dentro una piccola chiesa Dentro una moschea Dentro una sinagoga Dentro un templio in questo tempo che scorre e diviene scrittura Dentro questa immagine di te e di me Nell’irrefrenabile voglia di scrivere e vivere . Per continuare ad amare ,senza avere più paura.
|
|